Rassegna stampa

I F.lli De Vezzi : cammino attraverso la storia

Esistono mestieri fuori dal comune. Ed esistono mestieri comuni, svolti però da persone fuori dalla norma. Vi sono mestieri in via di estinzione di cui la nostra società sembra non avere più bisogno, e poi esistono mestieri che non moriranno mai, perché legati al nostro vivere quotidiano. Ad esempio: chi di noi non si porrà prima o poi il problema di ‘mettere su casa’, oppure di ristrutturarla, rinnovare, consolidare, abbellire, etc. etc. Cose di tutti i giorni, e di gente che si propone su questo tipo di mercato se ne trova quanta se ne vuole. Più difficile, è chiaro, è trovare il professionista d’eccezione, esperto, rigoroso.

 

I Fratelli De Vezzi sono esattamente questo: una famiglia che da tre generazioni si tramanda di padre in figlio il mestiere, ma nel loro caso sarebbe meglio parlare dell’arte, di ristrutturare interni, palazzi e monumenti con una precisione e un rigore che fanno storia. Un rigore appreso in casa, come disciplina di vita: “mio fratello era figlio del titolare e come tale doveva arrivare al lavoro dieci minuti prima degli altri alla mattina presto. Un piccolo ritardo e perdeva la giornata perché il padre lo rimandava a casa.” dice Claudio De Vezzi, Ingegnere, uno degli ‘esponenti’ dell’ultima generazione.

 

Da lui e dallo zio Pietro, ci siamo fatti raccontare la storia di questa azienda secolare.
Una storia che comincia circa settant’anni fa tra Via del Governo Vecchio e Ponte S. Angelo: Amedeo è il capostipite e accanto a lui cominciano a lavorare i suoi quattro figli Pietro, Marcello, Aldo e Omero. Sono anni in cui si andava ancora al lavoro con il carrettino e in cui i De Vezzi si erano specializzati nell’installazione dei cavi del telefono sulle facciate dei palazzi.

 

All’epoca non esistevano né grù né impalcature e allora si usavano le ‘scale romane ’ , delle scale in ferro che si montavano l’una sull’altra fino a raggiungere l’altezza desiderata. Poi i figli di Amedeo salivano e quando dovevano spostarsi da un punto all’altro del palazzo, il padre spostava tutta la scala con loro sopra e la gente intorno applaudiva la sua forza straordinaria.


Tuttora Pietro e Marcello, di 71 e 76 anni, lavorano ancora al fianco dei loro figli Claudio, Andrea, Amedeo e Marco, “e lavorano forte, dalla mattina alla sera senza fermarsi, perché questo lavoro ce l ’hanno nel sangue”.


Cominciando dal niente, con il tempo i F.lli De Vezzi si sono affermati diventando uno dei primi gruppi a Roma. Oggi la nuova generazione ha fondato un Azienda, che è in grado di gestire progettazioni architettoniche, ristrutturazioni di interni, consolidamenti geologici o pavimentazioni di impianti industriali. Per ogni tipo di lavoro, si appoggiano ad un professionista diverso di provata affidabilità.

 

“Nella nostra società, ognuno di noi e dei nostri collaboratori (circa venticinque) è specializzato in qualcosa. Non crediamo nell’operaio che crede di poter fare un po’ di tutto. Sebbene siamo lavoratori a tutto tondo, bisogna saper distinguere: il tappezziere, il muratore , il pittore , il cartaro , sono tutti mestieri diversi tra di loro”


Negli anni dunque, grazie a questa serietà i F.lli De Vezzi si sono guadagnati una clientela d’eccezione, sui cui nomi per discrezione sorvoleremo: campioni del mondo dello sport, cantanti, stilisti, i migliori architetti. Inoltre, in collaborazione con la Bandettini Costruzioni s.r.l. ( tra le più grandi ed importanti imprese del centro Italia) , hanno curato le malattie che il tempo ha inferto a Roma e i suoi palazzi storici: la Sinagoga, la Camera dei Deputati ed il Senato, San Clemente, la Galleria Nazionale a Valle Giulia e via discorrendo...............

 

Ma la vera passione dei F.lli De Vezzi è la ristrutturazione degli interni delle abitazioni:
“Amiamo questo lavoro perché ci permette di entrare in contatto con le singole persone. Lavorare per i privati ti permette di essere più creativo e leggere la soddisfazione sul volto di un nostro cliente, diventarci amici o venire richiamati a distanza di tanti anni, per noi è il successo più grande, la soddisfazione che molte volte supera qualsiasi tipo di profitto. Un lavoro ben riuscito e curato nel dettaglio è come un’opera d’arte. Oltre ad essere una forma di rispetto verso i clienti che ti affidono le chiavi del loro appartamento”.

 

Sotto la guida dei genitori, i figli oggi portano avanti l’attività sotto l’insegna di una profonda conoscenza di tutti gli aspetti costruttivi e tecnologici legati all’edilizia . Grazie alla loro esperienza hanno associato tutti i segreti e i veleni del mestiere alle nuove ed evolute esigenze di una clientela sempre più attenta e preparata, capacità che pochi hanno, collocando l’impresa in una posizione primaria nel campo del restauro edilizio, ma sono anche dovuti crescere un po’ più in fretta degli altri ragazzi.

 

La legge del cantiere, frequentato fin da giovani, può essere durissima. Per non parlare del lavoro, anche se oggi forse è tutto un pochino più facile: “Il mestiere” ci dice Pietro “effettivamente è cambiato. Oggi è tutto pronto, mentre prima qualsiasi cosa dovevi preparartela da te: la vernice, lo stucco, le colle, i colori di tutte le tonalità. Il lavoro era molto più lento, però era più creativo e soprattutto giorno dopo giorno arrivi ad imparare tante di quelle cose che non basterebbe un’enciclopedia a contenerle. Ad esempio lo sai come si facevano gli stucchi una volta? E i controsoffitti?”. E mentre Pietro lasciandosi andare ai ricordi ti parla di sacchi di iuta e colla cervione, lo ascolto a bocca aperta mentre sto imparando qualcosa di nuovo.

 

..un grazie di cuore a Stefano, per averci ascoltato, per averci scelto, per essere stato tanto tempo a chiaccherare con noi, per essere riuscito a trasmettere con entusiasmo la nostra storia.

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